MASLOW: GERARCHIE DI BISOGNI

La “Piramide di Maslow” da sempre ordina in modo crescente la gerarchia dei bisogni degli esseri umani. Secondo questa teoria, i primi bisogni che l’uomo ha necessità di soddisfare sono quelli fisiologici, seguiti dai bisogni di sicurezza, per arrivare a quelli sociali e di appartenenza, proseguendo per i bisogni che riguardano la stima, per poi finire con quelli più complessi, ovvero di auto-realizzazione.

Il bisogno più alto da soddisfare
è il raggiungimento della piena auto-realizzazione.

Poiché, come teorizzato da Maslow, la motivazione a soddisfare le esigenze superiori non può esistere se non sono state appagate quelle più elementari, in tempi di crisi, il bisogno di dare significato all’esistenza sembrerebbe quindi l’ultimo da soddisfare. Non vi è dubbio che nel recente passato molti si sono trovati a dover lottare per la sopravvivenza, a dover quindi ripercorrere verso il basso la scala di Maslow e a far fronte alla minaccia di negazione dei nostri bisogni fisiologici. Tuttavia, per vivere abbiamo bisogno di dare significato alla nostra esistenza.

Lo psichiatra Viktor Frankl, che subì tre anni di prigionia in due diversi campi di concentramento nazisti, studiò il caso di alcuni prigionieri che avevano tradito i compagni per sopravvivere e non erano poi più stati in grado di sopportare le conseguenze del loro gesto.
Seth Godin afferma nel suo libro “La chiave di svolta” che il futuro sarà delle persone creative, di coloro che riusciranno a rendersi indispensabili perché in grado di pensare fuori dagli schemi. Il futuro sarà di coloro che riusciranno a fare rete, a mettere da parte gli egoismi e gli individualismi, a favore della condivisione e della produzione di lavoro e idee emozionali per sé e per gli altri.

Chi è in grado di pensare fuori dagli schemi
può essere protagonista del proprio futuro.

La nostra civiltà dovrà sforzarsi di migliorare se stessa. Non basterà iniettare denaro nelle economie dei Paesi e lavorare su leve fiscali, serviranno soprattutto creatività e solidarietà. È giunto il momento in cui dobbiamo pensare al dopo. Potremo uscirne veramente solo se saremo in grado di farci carico gli uni degli altri, di ritrovare il senso di responsabilità, di empatia e di unione.

Citando Margaret Mead: “Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta.”
Pensandoci bene, però….”Mai come in questo momento Maslow ha ragione!” Sì, perché abbiamo passato lo stato di necessità e i nostri bisogni primari sembrano nuovamente un dato di fatto, una cosa acquisita, per cui siamo tornati a volere di più, siamo tornati ad avere nuovi bisogni da soddisfare.
Tuttavia facciamo tesoro di questa lezione, continuiamo a dar valore alle cose giuste e davvero fondamentali della nostra vita: alla famiglia, agli affetti, all’amicizia, ai nostri cari.

Prendiamo il cambiamento, anche quello negativo,
per dare valore alle cose che ci fanno crescere davvero.

Usciamo da quest’epoca sicuramente cambiati, forse anche profondamente cambiati. Facciamo in modo che anche le difficoltà possano diventare per ognuno di noi una sana, forte e duratura lezione di vita!